Nell’intervista radiofonica rilasciata al giornalista Daniel Sponza e riportata da “La Voce del Popolo” nell’edizione dell’11 aprile 2015 con il titolo “Il rispetto dei diritti minoritari innalza la qualità della vita” a firma di Christiana Babić, il deputato della Comunità Nazionale Italiana (dal 1992) e Presidente dell’Unione Italiana (dal 2006), Furio Radin, tra l’altro, dichiara che: “Io sono orgoglioso del lavoro che faccio. Penso sia qualcosa di più che un lavoro, per certi aspetti è una missione e alle volte mi sembra che ci siano ancora tante cose da fare, ho come la sensazione che il lavoro non sia completato. Certo che facendo politica si devono usare gli strumenti della politica, ma la differenza tra i politici onesti e quelli che non lo sono sta nel modo in cui questi strumenti vengono usati: i primi lo fanno per assicurare diritti ai cittadini che rappresentano, i secondi per realizzare un interesse personale. La differenza tra le due categorie emerge sempre, basta osservare”. Una bella dichiarazione, fatta da uno che ricopre la funzione di deputato al seggio specifico della Comunità Nazionale Italiana in Croazia dal 1992 e che, attualmente, ricopre circa 14 cariche pubbliche. Una missione, la sua, che dura già da 23 anni consecutivi con tutti i benefici che comporta il ricoprire la funzione di deputato (stipendio, varie retribuzioni, privilegi, rimborsi per spese viaggio e di altro genere, mezzi finanziari per l’attività politica, pensione d’oro, ecc.). Certo che per lui il “lavoro d’italiano” è stato importante, perché dell’italianità ha fatto la sua professione, disponendo così mensilmente di circa 7.000,00 euro. Una politica, la sua, che si manifesta negli accordi e sostegni al centro-destra e al centro-sinistra, che sostiene il partito regionalista in Istria, che si esprime con la presenza alle celebrazioni della Giornata del ricordo e del ricongiungimento dell’Istria alla Madrepatria croata, che si rende comprensibile con il sostegno di singoli politici del centro-sinistra e del centro-destra in Italia. Una politica, la sua, che nell’ambito dell’Unione Italiana applica la regola del “chi non è con me è contro di me” (sono parole di Gesù riportate nei Vangeli di Luca e Matteo e il fatto che siano state riprese da Mussolini in un discorso pubblico del 1924 la dice lunga). Un orgoglio, il suo, che l’ha visto sostenere per anni Ivo Sanader, che sta scontando le pene in carcere e lì ci rimarrà ancora per molto tempo. Un’onestà, la sua, che ha dimostrato pubblicamente, richiedendo e ottenendo il pensionamento per la durata di un giorno, al fine di assicurarsi la pensione d’oro di deputato (mortificando la giustizia), poiché il vitalizio da allora è stato eliminato. Un politico onesto, lui, che in ben 23 anni consecutivi non ha mantenuto le promesse fatte (doppio voto, legge d’interesse permanente dello Stato italiano a favore della nostra Comunità, creazione della base economica, piena attuazione dell’Accordo italo-croato sui nostri diritti del 1996, esenzione dal pagamento dell’IVA per le donazioni dall’Italia, e l’elenco è molto lungo tenuto conto dei progetti sbandierati e mai mantenuti, dalla casa di riposo alla fondazione di un’università, ecc.). Un politico onestissimo che dichiara che dopo ben 23 anni di “lavoro” gli sembra che ci siano ancora tante cose da fare, che ha la sensazione che il “lavoro non sia completato”. Poverino, e sì che ce l’ha messa tutta, ma ha bisogno di essere deputato per molti anni ancora per realizzare le promesse fatte, per portare a termine la sua “missione”. Comunque, come candidato unico vincerà sempre le elezioni (magari soltanto con il voto per se stesso), non vi è dubbio.
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